Festival di Santarcangelo - Santarcangelo dei Teatri, 10/11 luglio 2017

lunedì 10 Luglio , ore 21:00 | Lavatoio

I Veryferici

Shebab Met Project | Bologna
foto © Stefano Vaja

interpreti Lamin Kijera
Moussa Molla Salih
Alexandra Florentina Florea
Natalia De Martin Deppo
Youssef El Gahda
Matteo Miucci
Younes El Bouzari
Gianfilippo Di Bari
Camillo Acanfora
regia coordinata da Camillo Acanfora
drammaturgia coordinata da Natalia De Martin Deppo
visual artist Aurélia Higuet
organizzatrice e referente Angela Sciavilla

ANGELA SCIAVILLA
via Antonio Zanolini, 35 – 40125 Bologna
cell. 339 5972782
sciavilla.angela@gmail.com

Spettacolo vincitore Premio Scenario per Ustica 2017

Motivazione della Giuria
Viene premiata la contagiosa vitalità di un gruppo che fa della propria presenza in situazioni di periferia urbana il cuore stesso dell’esposizione teatrale. Riuscendo a costruire un affresco di momenti scenici, veicolati dall’elemento musicale, di forte impatto emotivo e di straripante energia. Un teatro che vuole essere usato per “raccontarsi” e che aspira a raggiungere gli abitanti di quei mondi lontani dove la parola teatrale è del tutto sconosciuta.

Lo spettacolo
1. Veryferici arrivano da fuori. Se non arrivassero da fuori non sarebbero Veryferici.
2. I Veryferici sono donne, Veryferiche. Sono rare, ma trasformano tutto.
3. I Veryferici sono figli del mondo che si chiude. Ma loro sanno forzare le serrature.
4. I Veryferici suonano. A volte canzoni. A volte botte. A volte i citofoni di notte.
5. I Veryferici sono i nipoti di un trickster, di una mondina, di un predone del deserto, di una strega negra.
6. I Veryferici ridono. Scappano. Bruciano. Scopano. Mangiano con le mani. Si drogano. Salvano il mondo. Muoiono giovani.
7. I Veryferici sono supereroi. O supererrori. Dipende da come si svegliano.
8. I Veryferici si lasciano raccontare solo tramite canzoni. Perché la lingua ufficiale gli sta stretta. I Veryferici si lasciano disegnare solo con la bomboletta. Loro fanno alla società quello che i graffiti fanno ai muri: li deturpano, li abbelliscono, li irritano. Il loro destino è venire cancellati.
9. I Veryferici potrebbero salvare il mondo solo se il mondo volesse essere salvato.
10. I Veryferici sono attirati dal centro. La tentazione ad entrare è forte. Il centro li attrae. Come una falena con la luce. Come andrà a finire?

La compagnia
Shebbab Met Project è un gruppo eterogeneo di uagliun, vez, bischeri, gombodo, bòsyò, tineri, nato nell’agosto del 2016. Formatisi all’interno della compagnia Cantieri Meticci, sono accomunati dalla voglia di fare del teatro il loro mestiere. Sviluppano un metodo di drammaturgia e di regia collettivi. Fatta di griglie. Di parole chiave. Di esperimenti. La drammaturgia nasce dalle vite dei componenti. Organizzati in canzoni e in abbozzi di canzoni, in tentativi di canzoni. Perché è un modo semplice. Alla portata. La regia nasce dai mondi di danza. Delle improvvisazioni. Praticate nei contesti culturali di provenienza dei membri.

Photo Gallery

Rassegna stampa

“altrevelocita.it”, 27 dicembre 2017
Ilaria Cecchinato, Marzio Badalì e Lorenzo Donati

[...] Da Bucarest a Casablanca, passando per l'Italia meridionale, Shebbab Met Project intende raccontare un viaggio nelle periferie del mondo, attraverso azioni coreografiche che rinunciano al rigore e alla pulizia dei gesti in favore di un caos magmatico. [...]

“teatroecritica.net”, 14 dicembre 2017
Lucia Medri

[...] È un viaggio inteso non come direzione che lega un punto ad un altro e che possiede una partenza e un arrivo, ma piuttosto come stato delle cose, azione senza approdo, carica trascinante e centrifuga di alterità in continua ridefinizione di un centro. Non un’unica lingua ma tanti e diversi linguaggi che attraversano la campagna rumena, i palazzi di Foggia e quelli di Napoli, le barricate di Gorino, il “sogno tedesco” e la disillusione di una promessa, resi scenograficamente attraverso le proiezioni di visual art. [...]

"casicritici.com", 11 dicembre 2017
Stefano Casi

[...] l'ensemble multietnico Shebbab Met Project, che firma collettivamente un lavoro che attraverso l’esaltazione della forma-gruppo punta proprio, ancora una volta, all’affermazione dell’identità individuale, nel bene e – inaspettatamente – nel male. La storia è quella di ragazzi di periferia che decidono di creare un album musicale per emanciparsi da un destino di marginalità ed esclusione: un fulcro narrativo pop, attraverso il quale abbiamo l’occasione di veder sfilare i vari “solisti” in pezzi recitati seguiti da brani canori, da cui emerge la loro condizione e la voglia di rivalsa. Esistono. E vogliono gridarlo – anzi, cantarlo – forte. [...]

"Il Manifesto", 9 dicembre 2017
Gianfranco Capitta

[...] È forte l'impatto civile e politico dell'azione, che continuamente si allarga e approfondisce su un tema per poi riprendere immediatamente il suo vagare ritmato tra musica e danza. [...]

"gagarin-magazine.it", 7 dicembre 2017
Michele Pascarella

[...] Il fil rouge è costituito da una serie di canzoni rap (multietnico e underground) intrecciate a una ridda di azioni, emersione performativa di proteiformi biografie scenicamente organizzate, con ogni probabilità, attraverso una scrittura scenica consuntiva e collettiva: è un noi pieno di entusiasmo e di rabbia, di energia e mancanze, quello che abita la scena de I Veryferici, spettacolo in cui l’urgenza espressiva intenzionalmente soverchia ogni raffinatezza linguistica. Con alcune eccezioni, come in un sospeso dialogo fra due attori arabi: «Mio cugino crede di essere più tedesco dei tedeschi. Perché in fondo la biondezza è una condizione dell’anima». Sublime.[...]

"Hystrio", n° 4, 2017
Claudia Cannella

[...] I nove ragazzi in scena hanno [...] tratteggiato, con vitalità e autoironia, flash della loro vita nella periferia urbana [...]. Fare teatro resta comunque per loro un'importante esperienza formativa [...].

"verlenverlen.blogspot.it", 27 settembre 2017
Paolo Verlengia

[…] Il lavoro del giovane e corposo collettivo bolognese Shebbab Met Project raccoglie infatti il tema antico ed attualissimo dell'immigrazione, approcciandolo in maniera impetuosa, rifuggendo da letture sociologiche troppo sottili. I nove performer mantengono costantemente la scena quasi a presidiare un territorio da rivendicare; bruciano senza indugi i paludamenti della recitazione teatrale di tradizione proponendo quadri anche brutali sul piano stilistico, mentre in termini di tono la commedia non cede mai un centimetro di protagonismo al patetismo o alla compassione, volgendosi volentieri anche nelle forme della sceneggiata plateale, musicale e parodistica. […]

"stratagemmi.it", 19 luglio 2017
Giulia Alonzo

[…] Il gruppo bolognese Shebbab Met Project con I Veryferici si aggiudica la sezione Premio Scenario per Ustica 2017, grazie a un lavoro dal forte carattere emotivo che coinvolge le periferie e quelle zone spesso lasciate in disparte dalla società civile. […]

"cultureteatrali.org", 16 luglio 2017
Fabio Acca

[…] In questa edizione del trentennale l’energia fisica – declinata stavolta in termini di vitalità performativa – è alla base anche del quarto lavoro premiato, I Veryferici, di Shebbab Met Project (Bologna), che si è aggiudicato il Premio Scenario per Ustica. Il gruppo, formatosi all’interno della compagnia Cantieri Meticci, è composto da ben 9 attori-performer provenienti da Paesi e continenti diversi, in una idea – appunto – di meticciato teatrale che tende ad amalgamare, esaltandole, le connessioni culturali di chi vi partecipa. Una drammaturgia delle differenze, potremmo dire, ulteriormente vivacizzata da uno spirito di brigata, in cui ogni singolarità trova un proprio posizionamento, sia esso riferito a un contesto musicale piuttosto che immediatamente attiguo ai linguaggi del teatro. Il gruppo, pur con dinamiche grottesche quando non proprio comiche, cavalca consapevolmente e provocatoriamente lo spauracchio culturale di chi ancora si oppone strenuamente alle politiche di integrazione e legge i fenomeni legati all’immigrazione come pericolosa colonizzazione identitaria. Attraverso la forma dello sketch breve, gli attori producono micro-narrazioni forse ancora acerbe sul piano delle complessità teatrali, ma sicuramente efficaci nel trascinare lo spettatore in una contagiosa empatia collettiva. […]

"klpteatro.it", 15 luglio 2017
Mario Bianchi

[…] i vincitori di questa sezione del premio sono stati il composito ed eterogeneo gruppo Shebbab Met Project, composto da italiani e da migranti, che nel progetto I Veryferici pongono in scena tutta la vitalità musicale, coreografica e verbale di uomini e donne alla ricerca di un modo più sicuro di vita. […]