Vincitori e generazioni

> Generazione Scenario 2023

anonimasequestri
Vincitore | Premio Scenario 2023

Vincitore Premio Scenario 2023
Motivazione della Giuria

L’identità come groviglio, corpo-a-corpo delle persone con vocabolari, geografie, immaginari, personaggi iconici, tic lessicali e chilometri e chilometri di mare, terra e luoghi comuni.
Per dipanare e ritessere compulsivamente questo groviglio, anonimasequestri evita di battere le strade del folklore e della reminiscenza, intersecando invece diversi piani di realtà, livelli di presentazione e rappresentazione, meccanismi metateatrali che portano a continui slittamenti – il tutto mettendo in campo una relazione col pubblico che è qui e ora, frontale, diretta, ma anche narrata, evocata, popolata di personaggi improbabili e delimitata da sollecitazioni video in continuo rimbalzo fra presa diretta e archivio.
II gruppo di lavoro costruito attorno a Leonardo Tomasi e alla dramaturg Sonia Soro, ci propone un percorso di scrittura scenica stratificato eppure comunicativo, una grammatica teatrale articolata eppure immediata e accessibile, una ricerca teatrale personale che ci spiazza senza per questo respingerci. Il gioco è serio e feroce, i componenti del gruppo dosano leggerezza e profondità, usano l’ironia non come scorciatoia verso la platea o come posizionamento cinico e consolatorio, ma piuttosto come mezzo di distacco analitico, come innesco di una risata cognitiva, quella che ride domandandosi cosa c’è da ridere: osservandoli non abbiamo modo di capire se per loro la sardità è appartenenza, trauma, orgoglio, vergogna, nevrosi o tutte queste cose e molte altre insieme.
E così l’insularità, il senso di separazione e isolamento, la condizione di chi si sente inascoltato e distanziato, si fanno universali, lo stereotipo si rovescia in un ordigno da far esplodere da dentro, proprio come esplode una risata o un urlo o uno sparo, e il comico si rivela per quello che dovrebbe essere: un tragico raffreddato.


 

Luisa
Vincitore | Premio Scenario Periferie 2023

Vincitore Premio Scenario Periferie 2023
Motivazione della Giuria

Un corpo fragile attraversato da una danza che diventa grammatica del gesto in dialogo con lo spazio.
La trascrizione coreografica intreccia segni, parole e suoni dando vita a una danza che è spazio emotivo: Valentina Dal Mas dimostra una straordinaria capacità di tradurre l’emozione in movimenti puntuali, restituendo una precisa coreografia evocativa e ricreando un rapporto con lo spazio che viene anche animato da una partitura sonora corporea.
Sonorità dirompenti sottolineano l’esplosione del movimento, in un oscillare poetico tra intimità e pulsione vitale.
Una drammaturgia sensoriale complessa, alimentata da incontri nati in contesti di cura trascritti in forma poetica, diviene l’intreccio di un tessuto emotivo che scuote gli sguardi, accarezzando l’aria.
Una dolce e commovente rappresentazione della fragilità e della solitudine, di cui Luisa e Valentina si fanno preziose custodi.


 

La costanza della mia vita
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2023

Segnalazione Speciale Premio Scenario 2023
Motivazione della Giuria

Il linguaggio della favola, per intraprendere strade visionarie e tradurre in metafore accettabili una autonarrazione altrimenti insostenibile. Solo in scena, Pietro Giannini assume il punto di vista di un bambino di 9 anni per scavare le radici autobiografiche di una storia che riemerge con lo stupore di un racconto immediato, che spiazza e devia, confonde e trasfigura, nega e dissolve, affollando la scena di visioni evocate dalla sola parola, fino a svelare la verità di una frattura che precipita dall’universo fantastico per farsi squarcio di realtà.
La costanza della mia vita è uno spazio vuoto, abitato da una presenza scenica che si impone di per sé, senza orpelli né ausili scenografici, con il coraggio di una immersione nel profondo alla quale il teatro fornisce forse l’unica via possibile, consegnandola agli spettatori in una dimensione di sospensione temporale che si infrange d’un tratto nel ritmo implacabile di un timer a scandire il crescere di una tensione alla fine condivisa.
È così che l’esperienza del lutto diventa capacità di racconto.


 

Tre voci
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2023

Segnalazione Speciale Premio Scenario 2023
Motivazione della Giuria

Tilia Auser crea un dispositivo scenico in bilico tra la performance e l’installazione coniugando con coraggio una ricerca originale tra poesia, musica e teatro.
Partendo da una forte relazione con il radiodramma di Sylvia Plath e con il tema della maternità presente nel testo, Sara Bertolucci e Riccardo Scuccimarra lo riscrivono e lo reinventano scenicamente, mettendo al centro della propria ricerca la parola poetica che, attraverso il corpo della performer, diviene parola cantata e, ancora di più, si fa parola incarnata.
In questo dialogo costante tra performance teatrale e musicale, l’uso della chitarra diviene riverbero poetico e si fa vero e proprio contrappunto drammaturgico.
Con una costruzione rigorosa dello spazio scenico, con un uso sapiente di pochi elementi, questo atto estremo di trasposizione poetica non contempla la rappresentazione dei tre personaggi ma porta in scena un unico corpo, quello di Sara Bertolucci, che incarna e canta con sensibilità e potenza tre voci di donna.
Tre voci che, riscritte per la scena, confluiscono in un’unica voce che diviene veicolo di esplorazione personale e profonda del delicato tema del materno, delle paure e delle fragilità che l’autrice americana del secolo scorso declinò nel suo poema Tre donne.


 



> Premio Scenario Infanzia 2022

Nunc
Vincitore | Premio Scenario Infanzia 2022

Vincitore Premio Scenario infanzia 2022

Motivazione della Giuria:

Uno squarcio che si apre su un mondo parallelo contemporaneamente primitivo e postumo. Il tema viscerale della fame diventa racconto materico di una dimensione aliena ma familiare che raccoglie il pubblico di ogni età.
La naturale lentezza dell’agricoltura e la velocità della produzione industriale sono motori narrativi che coinvolgono la sensorialità dello spettatore chiamato a vedere, gustare, annusare, toccare e ascoltare in un rito senza tempo.
Nunc è una stratificazione di linguaggi messi in campo con consapevolezza da un collettivo affiatato di artisti artigiani che ci interroga sulle conseguenze che le nostre azioni innescano nella storia.
L’assenza della parola e la presenza di una drammaturgia complessa, che investe suono, spazio maschere e oggetti, precipita un seme poetico nelle radici della tradizione e germoglia in un esito inedito che diverte senza consolare.


> Generazione Scenario 2021

Le Etiopiche
Vincitore | Premio Scenario 2021

Vincitore Premio Scenario 2021
Motivazione della Giuria

Storia e mito, plurilinguismo e multidisciplinarietà, complessità concettuale e artigianato teatrale che ricollocano nel passato tematiche del presente. Le Etiopiche rilegge l’epica di Alessandro Magno alla luce della contemporaneità, aprendo una riflessione sull’Europa di oggi, in una prospettiva che contempla l’accoglienza come opportunità piuttosto che come limite.

È così che il suono di parole sconosciute ci mette di fronte all’ignoto, all’altro da noi, muovendo curiosità e interesse.

La scena viene abitata da molteplici linguaggi espressivi: il teatro, che transita attraverso figure provenienti da epoche differenti, alla ricerca dei fondamenti su cui si fonda l’Europa del passato, quella degli Stati nazionali, si alterna al video, usato come una finestra sul mondo, capace di proiettare sullo schermo una geografia multiforme, fatta di paesaggi, di volti e di azioni. E infine la danza, che diventa elemento scenico comune e condiviso, capace di comunicare al di là delle barriere linguistiche.

È così che prende forma l’idea di un’Europa del futuro, di matrice afroasiatica, aperta a una nuova socialità, più umana e più etica.

 

Topi
Vincitore | Premio Scenario Periferie 2021

Vincitore Premio Scenario Periferie 2021
Motivazione della Giuria

Vent’anni. Dopo il G8 di Genova. Per chi c’era e soprattutto per chi non c’era. Per una generazione che nel 2001 aveva 12 anni e non poteva andare a Genova.

Topi crea un dispositivo teatrale che unisce un doppio livello di composizione drammaturgica: l’indagine storica e documentaristica con la ricerca di una scrittura scenica che riesce a coniugare il privato e il pubblico, la realtà dei fatti e la manipolazione delle informazioni.

Nessun disarmante parallelo fra accadimenti e finzione, a favore di una ricostruzione teatrale, autoriale di una grande ferita del nostro tempo che lo spettacolo fa riesplodere nella sua tragica potenza narrativa, personale e collettiva.

Dentro e fuori il teatro, nella piazza della nostra memoria, gli spettatori si ritrovano davanti alla vicenda umana di un interno con vista sul mare che sconfina dentro l’ipocrisia politica di chi ancora si nasconde dall’assunzione di responsabilità.

La coesistenza di diversi linguaggi teatrali, compresa l’artigianalità dei servi di scena, ci permette di apprezzare la verità del teatro che interagisce e agisce con la verità dei fatti.

Surrealismo capitalista
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2021

Segnalazione Speciale Premio Scenario 2021
Motivazione della Giuria

Una scena spoglia, presidiata da due attori e un’attrice che interrogano la contemporaneità in un dialogo frontale con il pubblico, simulando situazioni tipo della normale disumanizzazione e monetizzazione dei rapporti sociali.

Una sorta di vademecum offerto in modo apparentemente scanzonato a chi potrebbe “soffrire di capitalismo” senza esserne consapevole, con la complicità della comunicazione pubblica imperante.

Un disegno drammaturgico che procede per quadri e usa l’arma dell’umorismo per depotenziare la pervasività dei modelli socio-economici capaci di condizionare le nostre vite.

Surrealismo capitalista usa un impianto antirecitativo in grado di infrangere i canoni del teatro drammatico per sviluppare quadri che si succedono vorticosamente autogenerandosi per suggestioni e slittamenti semantici, aprendosi contemporaneamente ai tempi morti della sospensione e dell’interrogazione.

 

Still Alive
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2021

Segnalazione Speciale Premio Scenario 2021
Motivazione della Giuria

Composizione delicata e preziosa che fa dell’ironia il grimaldello di un racconto di debolezza personale e collettivo insieme.

In un bilanciamento minimalista che ci pone di fronte al tema del peso del mondo, si racconta la funzione prima e originaria del teatro, specchio e strumento per superare la fatica e il baratro dell’esistere.

Il video, nel suo sapiente utilizzo, insieme alla presenza della performer e del suo “aiuto” tecnico, divengono unico corpo scenico, in un’invasione di campo che tutti ci sovrasta e che tutti irrimediabilmente ci coinvolge.

Caterina Marino ha il coraggio e la simpatia di guardarsi dentro per invitarci a guardare lo spettacolo del mondo, per non rimanere sola e non lasciare fuori nessuno.

Still alive è spettacolo che parte dal vuoto per restituire il pieno di una stretta di mano, a ricordare l’immagine chapliniana di Luci della città in cui l’unico sollievo è guardare l’orizzonte insieme.



> Premio Scenario Infanzia 2020

Arturo
Vincitore ex aequo | Premio Scenario Infanzia 2020

Vincitore Premio Scenario infanzia 2020 ex aequo

Motivazione della Giuria

Arturo affronta in modo sobrio e composto il dolore per la morte del padre senza mai scadere nella retorica e riunendo in un’emozione autentica le nuove generazioni e il pubblico adulto. Lo spettacolo ci invita a riflettere sulla figura del padre e a confrontarci col tema della morte, spesso tabù sulla scena e nella vita.
Utilizzando un interessante dispositivo drammaturgico, lo spettacolo si modula diversamente grazie all’interazione con gli spettatori e chiede ogni volta ai due interpreti di rendere unica e irripetibile la loro performance.
Un teatro di verità che, grazie all’autenticità dei due protagonisti, rende incerto il confine della rappresentazione.

Casa Nostra
Vincitore ex aequo | Premio Scenario Infanzia 2020

Vincitore Premio Scenario infanzia 2020 ex aequo

Motivazione della Giuria

In una scena costellata di segni di grande impatto visivo e forza evocativa, quattro attori / funzioni si muovono come rabdomanti alla ricerca di segreti.
Sono quelli di una storia italiana recente ma ancora difficile da decodificare, che straripa da sussidiari e libri di scuola e, come un magma incandescente, brucia chiunque voglia metterci le mani. Lo fanno con coraggio e voglia di rischiare Angela Forti, Agata Garbuio, Riccardo Reina e Aron Tewelde di Hombre Collettivo in uno spettacolo, Casa Nostra, che si annuncia come un detonatore di dibattito per il pubblico dei giovani spettatori, chiamati ad afferrare il bandolo di una matassa intricata che è nostro compito sciogliere,
con pazienza certosina e passione per la verità e la giustizia.



> Generazione Scenario 2019

Una Vera Tragedia
Vincitore | Premio Scenario 2019

Spettacolo vincitore Premio Scenario 2019

Motivazione della Giuria

Una Vera Tragedia è un’originale sperimentazione del dispositivo drammaturgico in cui il testo incombe sulla scena in forma di proiezione e procede con sorprendente autonomia scardinando il rapporto fra testo e azione drammatica. L’identità biografica e psicologica dei personaggi è continuamente resettata e messa in crisi in un interno borghese che richiama l’immaginario lynchiano e le atmosfere sospese e inquietanti dei dipinti di Hopper. In un momento in cui cinema e serie televisive propongono modalità narrative sempre più efficaci, Una Vera Tragedia è un thriller torbido e feroce che apre un discorso critico sulla prosa teatrale, ne scardina con radicalità i meccanismi rilanciando il teatro oltre i suoi codici.

 

 

 

 

Il colloquio
Vincitore | Premio Scenario Periferie 2019

Spettacolo vincitore Premio Scenario Periferie 2019

Motivazione della Giuria

Nella liminalità di un’attesa che è condivisione di un tempo sospeso, tre donne si contendono un territorio ristretto, dove i legami spezzati dal carcere si riflettono inesorabilmente in una reclusione altra, introiettata eppure reale. Fra legami negati e solidarietà imposta, Il colloquio è la fotografia spiazzata e spiazzante di un’antropologia indagata nelle sue ragioni sociali e culturali profonde e apparentemente immodificabili, dove il femminile è restituzione di un maschile assente e quindi fatto proprio, con efficace scelta registica, da tre attori capaci di aggiungere poesia all’inesorabilità di storie già scritte e aprire spiragli onirici imprevisti.

 

Bob Rapsodhy
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2019

Segnalazione speciale Premio Scenario 2019

Motivazione della Giuria

Un linguaggio che irrompe, come pioggia intrisa di poesia. In scena un corpo moltiplica le vite, i flussi, i desideri, taglienti e affilati, di un noi che spalanca un urlo, poetico e politico sulle ferite del nostro oggi. Con una originale e innovativa partitura drammaturgica e interpretativa, Carolina Cametti dimostra una intensa capacità di raccontare il presente, di far incontrare e scontrare paesaggi, di farsi carico di molte voci inanellandole nel gancio affilato della rima, del ritmo, del respiro che accelera, contrae, ferma, rincorre una inquieta rapsodia del dolore, una corsa accelerata in un possibile canto del mondo oggi. Bob Rapsodhy manifesta la cifra personale di una artista che ci sorprende come autrice e come interprete.

 

 

Mezzo chilo
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2019

Segnalazione speciale Premio Scenario 2019

Motivazione della Giuria

Mezzo chilo racconta e interpreta il privato con coraggio e verità. Un diario che si fa narrazione civile nella capacità di infrangere con ironia il tabù della vergogna celata nella patologia. Riuscendo a costruire un affresco di momenti scenici, veicolati da una fragilità emotiva che si fa partitura fisica, Serena Guardone ci offre un teatro che esplora con consapevolezza e rigore il tema del disturbo alimentare.

 

 

 

 



> Premio Scenario Infanzia 2018

Storto
Vincitore | Premio Scenario Infanzia 2018

Vincitore Premio Scenario infanzia 2018

Motivazione della Giuria
La compagnia, con un organico e maturo lavoro di gruppo, mette in campo linguaggi molteplici per raccontare diversità e conflitti. In un tracciato drammaturgico lineare ed efficace, i segni della scena si incastrano a restituire la complessità di un percorso necessario ad una messa a fuoco della propria identità.
Lo spettacolo nasce da esperienze personali degli autori. Questo nucleo passionale trova in una scrittura asciutta, nella calda interpretazione degli attori, in un attento utilizzo delle immagini grafiche, in un ritmo incalzante, la strada giustamente “spietata” per arrivare agli spettatori. La capacità e il coraggio di mettere in scena la diversità, facendola diventare un valore esistenziale, è ancora più apprezzabile in questo momento storico, in cui il “diverso” viene fatto apparire come il capro espiatorio di mali e disagi sociali che hanno invece altrove le loro cause profonde. Il gruppo si rivela quindi capace di una visione poetica della parola politica.



> Generazione Scenario 2017

Un eschimese in Amazzonia
Vincitore ex aequo | Premio Scenario 2017

Spettacolo vincitore ex aequo Premio Scenario 2017

Motivazione della Giuria
Il confronto fra la persona transgender e la società fa propria la metafora dell’Esquimese in Amazzonia, alla quale lo spettacolo dà corpo e voce. Da una parte la presenza imprevista che sfida le regole e impone uno spostamento dello sguardo, raccontandosi con disarmante naturalezza. Dall’altra parte il coro ritmato e incalzante della collettività, che vuole risposte certe ed esprime nel meccanismo del link web il naufragio del pensiero. Un lavoro che colpisce per la scelta di una narrazione che rinuncia ai codici interpretativi per raccontare con ironia e delicata sfrontatezza una tematica alla quale aggiunge nuove risonanze.

Bau#2
Vincitore ex aequo | Premio Scenario 2017

Spettacolo vincitore ex aequo Premio Scenario 2017

Motivazione della Giuria
Colpisce la capacità di creare un linguaggio scenico nel quale la fisicità e il lavoro sul corpo creano la parola definendo un’identità artistica innovativa e originale. Il rigore del processo di ricerca, che si nutre anche di pratiche meditative e rituali, definisce una coreografia ipnotica e coinvolgente, un vero e proprio risveglio del corpo, creato da pattern e composizione in tempo reale. Barbara Berti esplora con consapevolezza lo spazio scenico e l’interazione con il pubblico.

I Veryferici
Vincitore | Premio Scenario per Ustica 2017

Spettacolo vincitore Premio Scenario per Ustica 2017

Motivazione della Giuria
Viene premiata la contagiosa vitalità di un gruppo che fa della propria presenza in situazioni di periferia urbana il cuore stesso dell’esposizione teatrale. Riuscendo a costruire un affresco di momenti scenici, veicolati dall’elemento musicale, di forte impatto emotivo e di straripante energia. Un teatro che vuole essere usato per “raccontarsi” e che aspira a raggiungere gli abitanti di quei mondi lontani dove la parola teatrale è del tutto sconosciuta.

Da dove guardi il mondo?
Vincitore | Premio Scenario Infanzia 2017

Spettacolo vincitore Premio Scenario infanzia 2017

Motivazione della Giuria
Lo spettacolo colpisce per la coerenza dei linguaggi messi in opera, e per il rigore con cui il corpo-voce dell’artista è capace di mostrare, senza retoriche e ideologie, il percorso di crescita di una bambina “diversa”.
Attraverso una danza spezzata che diviene parola interpretata, leggera e fluida, per poi tornare al movimento senza soluzione di continuità, Valentina Dal Mas riesce a parlarci non solo della singola bambina quanto della condizione di “minorità” che accompagna ogni infanzia nel confronto con il mondo adulto delle regole e della norma, suggerendo ad ognuno che è sempre possibile cercare e trovare un “punto di allegria”.



> Generazione Scenario 2015

Mad in Europe – Uno spettacolo in lingua originale
Vincitore | Premio Scenario 2015

Spettacolo vincitore Premio Scenario 2015

Motivazione della Giuria
Angela Demattè dimostra maturità di scrittura scenica sostenuta dall’invenzione di un personaggio alla deriva e dalla ricerca di una lingua capace di raccontarlo. La frammentazione dell’interiorità di una donna si fa metafora della crisi dell’utopia europea: la scissione fra maternità, religione e ruolo sociale si rifrange nel mescolamento delle lingue dando vita all’ossimoro di una koiné babelica.

Gianni
Vincitore | Premio Scenario per Ustica 2015

Spettacolo vincitore Premio Scenario per Ustica 2015

Motivazione della Giuria
Colpisce la trasformazione di un materiale biografico intimo e drammatico in un percorso personale di ricerca performativa: la traccia audio originale di un’esistenza spezzata, come il testamento beckettiano di Krapp, ispira una partitura fisica, gestuale, coreografica in un efficace gioco tra due ambiti scenici che si rivelano anche esistenziali. Un lavoro sulla memoria individuale capace di creare uno spazio di comprensione ed empatia che scuote lo spettatore.

Homologia
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2015

Segnalazione speciale Premio Scenario 2015

Motivazione della Giuria
La purezza e la freschezza di una formazione giovane che esprime una profonda coesione di intenti e di prospettiva, l’approdo non scontato a un linguaggio erede della tradizione per raccontare la solitudine di un anziano in un paesaggio metropolitano osservato con poesia e trasfigurazione onirica, attraverso uno struggente gioco sul doppio. La sfida di un teatro di silenzio, senza parola che rimanda con semplicità a Beckett, Pinter, Kantor, per cercare una via contemporanea al teatro di figura. Un’epifania lieve unita all’umile consapevolezza di un percorso di studio ancora in fieri.

Pisci ‘e paranza
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2015

Segnalazione speciale Premio Scenario 2015

Motivazione della Giuria
Un lavoro d’ensemble che attinge all’universo magmatico di un territorio contestualizzato dove un luogo di transito diventa limbo di esistenze ugualmente perdute e marginali. Il progetto rivela un attento uso dello spazio, che compone e scompone le relazioni fra i personaggi giocate su dinamiche di sopraffazione, violenza, ma anche improvvise solidarietà. La verità dei corpi e della lingua dona forza e poesia.



> Premio Scenario Infanzia 2014

Fa’afafine – Mi chiamo Alex e sono un dinosauro
Vincitore ex aequo | Premio Scenario Infanzia 2014

Progetto vincitore Premio Scenario infanzia 2014

La storia di un adolescente alla scoperta di sé e della sua identità sessuale ci introduce in uno spazio famigliare popolato di giochi e attraversato da conflitti e aperture oniriche. Un tema arduo, individuato con coraggio e accuratezza di indagine e portato in scena da attori dotati di ironia e leggerezza. Un’occasione importante per stimolare una discussione sulla differenza di genere in ambito educativo e formativo.

La stanza dei giochi
Vincitore ex aequo | Premio Scenario Infanzia 2014

Progetto vincitore Premio Scenario infanzia 2014

Uno spazio scenico affidato alla naturalezza di soli attori bambini, che ribalta la consuetudine del Teatro Ragazzi interpretato da adulti, per riscoprire il nesso fondante tra gioco e teatro. I temi eterni della condizione umana rivelati in filigrana, in un tessuto di conflitti, complicità, piccoli egoismi e affermazioni di potere. Una drammaturgia sapiente che restituisce con limpidezza e semplicità di gesti e parole la dimensione profonda e poetica del mondo infantile.



> Generazione Scenario 2013

Mio figlio era come un padre per me
Vincitore | Premio Scenario 2013

spettacolo vincitore Premio Scenario 2013

Motivazione della Giuria
Con ironia raggelante e a tratti con punte di cinismo il lavoro affronta la tragica questione del suicidio, come scelta estrema compiuta da innumerevoli imprenditori colpiti da crisi economica.
Raccontando la storia di una ricca famiglia del nord est italiano si traccia una sorta di cupa parabola sul conflitto generazionale. Due fratelli – che sono fratelli anche nella vita, Marta e Diego Dalla Via – architettano l’omicidio dei genitori. Ma “uccidere i propri padri” sembra un atto impossibile dal momento che questi hanno deciso di farla finita, lasciando in eredità assenza di futuro e consumo del passato. Con uso intelligente dell’italiano regionale i due attori riescono a dar profondità e leggerezza a una vicenda estrema, ma allo stesso esemplare, in cui il senso di colpa tra le generazioni pare innescare un processo autodistruttivo che lascia poche vie di fuga.

M.E.D.E.A. Big Oil
Vincitore | Premio Scenario per Ustica 2013

spettacolo vincitore del Premio Scenario per Ustica 2013

Motivazione della Giuria
La messa in scena del Collettivo InternoEnki fa intuire un’interessante capacità di lavoro del gruppo che ha saputo creare un linguaggio teatrale adatto al tipo di comunicazione e denuncia che con grande energia porta avanti. Il progetto nasce inoltre da un’intensa ricerca sul campo dedicata alle trivellazioni petrolifere in Basilicata che entra in dialettica con il mito di una Medea contemporanea. Il Collettivo dichiara con forza al pubblico il proprio impegno civile a favore di una delle più povere regioni italiane, esprimendolo con accortezza drammaturgica e avvalendosi efficacemente della lingua lucana, seppure reinventata da attori di diversa provenienza geografica.

trenofermo a-Katzelmacher
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2013

segnalazione speciale Premio Scenario 2013

Motivazione della Giuria
Fermo a Katzelmacher, in un sud che è magma di province e dialetti, c’è un treno che non parte, metafora di un’attesa consumata fra indolenza, sogni a buon mercato, kitsch di canzoni neomelodiche, vitalità bloccata in un eterno ralenti. La compagnia nO (Dance first. Think later) sceglie la sfida di un lavoro collettivo per portare in scena una pluralità disordinata di voci, attitudini, fisicità eccessive e debordanti che sono specchio di spaccati sociali osservati con attenzione. Una tensione sempre pronta ad esplodere si catalizza nell’arrivo dello straniero e si blocca su un motorino che non parte, prima di ogni corsa possibile.

W (prova di resistenza)
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2013

segnalazione speciale Premio Scenario 2013

Motivazione della Giuria
Con vena poetica e semplicità Beatrice Baruffini rievoca la “prova di resistenza” degli abitanti dei quartieri popolari dell’Oltretorrente e del Naviglio di Parma che nel 1922 resistono all’aggressione dei fascisti, capitanati da Italo Balbo. È in un certo senso la stessa barricata, rappresentata da una serie di mattoni posati sulla scena, a dar vita all’intero racconto secondo la miglior tradizione del teatro di oggetti. Baruffini, recuperando le importanti esperienze di Claudia Dias e di Gyula Molnar, con originalità e senza retoriche commuove per la capacità di trasfigurazione e per la sensibilità nel recupero della memoria.



> Premio Scenario Infanzia 2012

John Tammet fa sentire le persone molto così :-?
Vincitore | Premio Scenario Infanzia 2012

Progetto vincitore Premio Scenario infanzia 2012

DEBUTTO: 9 maggio, Milano – ore 21.15 – Teatro Verdi, via Pastrengo 16 – SEGNALI 2013 Festival Teatro Ragazzi XXIV edizione

Motivazione della Giuria
Un personaggio caratterizzato dalla sindrome di Asperger si rivela portatore di risorse di autenticità, profondità, spunti di riflessione sulla condizione umana. La costruzione del testo drammaturgico diviene al contempo scrittura scientificamente fondata ed esteticamente sapiente, offrendo ai giovani spettatori, attraverso il paradosso della figura del protagonista e del suo amico immaginario, occasione di rispecchiamento e riflessione sulla loro stessa costruzione identitaria ed esistenziale. L’interazione con il pubblico arricchisce l’esperienza teatrale di vivacità, invenzione e interessanti spunti di consapevolezza.



> Generazione Scenario 2011

Infactory
Vincitore | Premio Scenario 2011

Ricordo di Matteo Latino
Matteo Latino è scomparso il 30 marzo 2015.
Interprete potente e sensibile di una generazione alla quale ha regalato metafore intense e laceranti, e inventore di una lingua che coniugava asprezza e lirismo, la delicatezza di un sentire profondissimo e l’urlo di una parola fatta gesto e movimento.
Scenario lo piange con immenso dolore come uno dei suoi figli più cari, e ricorda con commozione il calore e la forza del suo affetto, ringraziandolo per il sorriso che non ha mai voluto farci mancare.
Ciao Matteo, ci impegneremo a tenere vivo il tuo ricordo di artista vero e persona meravigliosa,
Gli amici di Scenario

“Tutto quello che succede, succede di domenica” (infactory 2011) Non ci posso credere… Penso a quel 13 luglio che ci ha cambiato la vita, alla difficoltà e alla felicità infinita che partiva da lì. Un viaggio nel teatro, durato troppo poco, ma che ha lasciato il segno: ci sei, e ci sarai ancora. Mi hai detto che il mondo lo avremmo cambiato, che le ingiustizie e i mancati ascolti sarebbero finiti. Mi hai detto che la malattia non doveva fare paura e io ti ho creduto. Ci credo.
La “tua, tutta tua” generazione scenario ti pensa e si stringe intorno a te.
La tua grazia, no, non la dimentichiamo.
I tuoi amici, che non conosco tutti, li abbraccio divenendo tutt’uno in quella forza che tu hai dichiarato al mondo e che rimane lezione infinita.
Cristiana Minasi (Premio Scenario per Ustica 2011)

Segnaliamo il ricordo di Massimo Marino: http://boblog.corrieredibologna.corriere.it/2015/03/30/in-ricordo-di-matteo-latino-inquieto-giovane-artista/

 

 

spettacolo vincitore Premio Scenario 2011

Motivazione della Giuria
La condizione dei trentenni esplorata, allusa, svelata con crudeltà e poesia attraverso la metafora di due vitelli a stabulazione fissa prossimi al macello. Un dialogo che non avviene, che è esposizione frontale, danza riflessa su schermi virtuali, esercizio solitario di una poesia raffinata, di cui i due attori si fanno tramite per scoprire risorse lessicali, metriche, timbriche di una lingua che trova un’inedita cittadinanza sulla scena giovanile.
Infactory nasce al teatro per vie originali e impreviste, che rielaborano la biografia e la letteratura, il mondo delle immagini e le nuovissime risorse della comunicazione interattiva per farsi lente di ingrandimento su uno spaccato generazionale sul quale si sospende il giudizio ma si aprono molte domande. A partire dalla questione, implicita eppure lacerante, di come conquistare finalmente l’uscita verso la campagna aperta, ovvero verso un futuro di libertà e realizzazione personale.

Due passi sono
Vincitore | Premio Scenario per Ustica 2011

spettacolo vincitore Premio Scenario per Ustica 2011

Motivazione della Giuria
Laddove la quotidianità ha preso le sembianze della patologia, due piccoli giganti combattono una dolce e buffa battaglia per imparare a non fuggire dalla vita, usando le armi della poesia e dell’autoironia. Ma la struggente consapevolezza del limite, anziché spegnere desideri e speranze, diventa per loro il grimaldello con cui forzare la porta del futuro. Libertà è uscire dalla gabbia dorata di bugie protettive che impediscono di spiccare il volo a un’intera generazione.
Due passi sono per varcare quella soglia: si chiamano amore e dignità, guadagnati sul campo da un Romeo e Giulietta in miniatura, che non hanno paura di dormire per finta e sognare per davvero quella vita a lieto fine di chi, suo malgrado, ha assaggiato la morte.

Spic & Span
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2011

segnalazione speciale Premio Scenario 2011

Motivazione della Giuria
La rincorsa all’adesione a un astratto modello di bellezza, che azzera ogni differenza e riduce tutti i corpi a macchinette impazzite, porta a una riflessione sulla persistenza e sulla vuotezza dell’immagine.
Spic & Span crea la sua struttura drammaturgica su un vocabolario gestuale dotato di ritmo, precisione e forza iconografica, aprendo una dialettica tra costruzione e distruzione dell’immagine. Le scene, organizzate in sequenze paratattiche, si stagliano su un fondo bianco come fossero un fumetto pop e si nutrono di un immaginario non solo contemporaneo nella creazione di figure e pose, scelte musicali e sapienza compositiva.

L’Italia è il paese che amo
Segnalazione speciale | Premio Scenario per Ustica 2011

segnalazione speciale Premio Scenario per Ustica 2011

Motivazione della Giuria
Una riflessione sulla contemporaneità che affronta con coraggio il passato recente attraverso un’originale e serrata sequenza di scene e quadri di vita dell’Italia anni Novanta. Un’indagine teatrale che rivela le radici prossime del nostro presente, dove l’illusione di un movimento vorticoso nasconde un sostanziale e asfittico immobilismo.
La genuina capacità di prendere posizione e parola si realizza attraverso un linguaggio teatrale multiforme, che sovrappone e monta stili diversi, generi e ambienti abitati da tipi nazionali di immediata riconoscibilità.
L’Italia è il Paese che amo segna il ritorno a un teatro politico, declinato al presente con audace e scanzonata freschezza.



> Premio Scenario Infanzia 2010

Hänsel e Gretel
Vincitore | Premio Scenario Infanzia 2010

Progetto vincitore Premio Scenario Infanzia 2010

DEBUTTO: 13 aprile, Torino – ore 14.30 – Teatro Agnelli, via Paolo Sarpi 111 – GIOCATEATRO 2011 Festival di teatro per le nuove generazioni XIV edizione

La storia di Hänsel e Gretel, pur nel rispetto del plot originario, diviene pre-testo capace di trasmettere suggestioni estetiche e simboliche forti, nel raffinato lavoro di sottrazione visuale e di integrazione con le musiche. La fiaba antica diventa narrazione attuale mentre affronta i temi dell’abbandono, della fame, della possibilità del riscatto attraverso la messa in comune di affetti e risorse. Lo spettacolo disegna con efficacia l’ambiente fisico e sentimentale in cui si muovono i personaggi, con elementi scenici essenziali ai quali contribuiscono fondamentalmente le ottime prestazioni degli attori, dotati di forti tratti espressionisti dai quali traspare l’attenta osservazione del patrimonio del cinema muto e del teatro magico ed essenzialista contemporaneo.



> Generazione Scenario 2009

Pink, Me & The Roses
Vincitore | Premio Scenario 2009

spettacolo vincitore Premio Scenario 2009

Motivazione della Giuria
Porsi una domanda sull’arte, mentre l’arte ci interroga sulla nostra irriducibile natura. Riflettere su cos’è che non procede mentre il decadimento non si ferma mai. Guardarsi sfiorire nel luogo della bellezza. E non sapere da dove cominciare.
I giovani di Codice Ivan sembrano accedere al teatro da ingressi decentrati e disorientanti che, assunti in piena consapevolezza, offrono un’angolazione speciale allo sguardo, una libertà che dischiude le valvole del processo creativo fino al suo grado di immediatezza. Così, la favola antica sull’impossibile collaborazione fra la rana e lo scorpione apre la scena alle domande sul perché tutti i nostri tentativi di dialogo sembrino destinati all’insuccesso; e sul perché sia proprio il linguaggio a segnarne il fallimento. Ma forse c’è un fattore umano che può ribaltare le prospettive più scontate e tetragone. Bisogna riportare questo fattore sulla scena, magari a partire dallo spettatore. Così il palco svuotato, anziché mostrarsi come luogo di spopolamento, può farsi luogo dell’accoglienza.

È BELLO VIVERE LIBERI!
Vincitore | Premio Scenario per Ustica 2009

spettacolo vincitore del Premio Scenario per Ustica 2009

Motivazione della Giuria

È bello vivere liberi restituisce il sapore di una resistenza vissuta al di fuori di ogni celebrazione o irrigidimento retorico. Resistenza personale, segnata dai tempi impetuosi di una giovinezza che è sfida, scelta e messa in gioco personale. Resistenza politica, dove la protagonista, Ondina, incontra la storia e la sua violenza. Resistenza poetica, all’orrore che avanza e annulla. Resistenza adolescente, che incontra il sangue, lo subisce, lo piange, ma continua ad affermare la necessità della felicità e dell’allegria anche nelle situazioni più estreme che Ondina vive.
Ondina, di cui Marta Cuscunà ha ricercato le tracce attraverso un lavoro accurato sulle fonti storiche, dentro la memoria del proprio territorio e attraverso le parole di chi l’ha conosciuta. Spettacolo felicemente atipico, coniuga un fresco ed efficace lavoro di narrazione, attento ai piccoli gesti del quotidiano, a stupori di ragazza, con il mestiere del burattinaio, che riprende i propri personaggi, ne soffia via la polvere e li riconsegna, felicemente reinventati, a una comunicazione efficace, archetipica, popolare.
In questa ricerca anche l’orrore del lager può essere raccontato, senza che lo spettacolo perda lo straordinario candore e la felicità nel racconto della storia che ancora siamo.

A tua immagine
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2009

segnalazione speciale Premio Scenario 2009

Motivazione della Giuria

Un inedito e scatenato terzetto di personaggi e di attori invade la scena all’interno di una drammaturgia visionaria, in cui gli uomini interrogano la propria storia, il retaggio delle culture irrigidite, le mistificazioni operate sul nome e in nome di Dio, e dove invece, chi umano non è, mostra improvvise debolezze, cedimenti e calcoli di parte. Una messa in scena leggera e profonda, dove una ricerca d’attore, che evoca i linguaggi del cabaret e del pastiche comico, incontra un livello di pensiero complesso e inusuale raccogliendo e rilanciando suggestioni da Goethe, Saramago e Pessoa per approdare a un’ipotesi inedita.

TEMPESTA
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2009

segnalazione speciale Premio Scenario 2009

Motivazione della Giuria

Per la preziosa indicazione di una scena ove appare possibile coniugare radicamento e modernità, immagine del corpo e concreta presenza della carne dell’attore. Teatro radicato, dove il rapporto inquieto e appassionato con la natura è mediato dall’arte, come scrigno capace di custodire la memoria individuale e collettiva del proprio territorio. Il radicamento si compie qui grazie a una attenta cura compositiva che ruba alla pittura di Giorgione lo stupore del tempo fermato a interrogare la condizione dell’esistenza presente e l’alchimia della traformazione possibile. L’arte si affianca alla terra a restituirci le nostre radici.



> Premio Scenario Infanzia 2008

Un paese di stelle e sorrisi
Vincitore | Premio Scenario Infanzia 2008

Progetto vincitore Premio Scenario Infanzia 2008

Motivazioni della giuria
Una storia di immigrazione che parla di un legame d’affetto spezzato e vissuto da una madre e da una figlia lontane, fra paesi, lingue, suoni e suggestioni diversamente colorati e distanti.
Un paese di stelle e sorrisi costruisce sulla scena uno spazio essenziale che, attraverso elementi semplici e immagini fortemente evocative, racconta piccoli episodi di una vicenda privata che si rivela universale, toccando l’archetipo dell’allontanamento e della separazione. Affidata a un gioco scenico ricco di invenzioni dal contenuto intensamente metaforico e dal forte impatto emotivo, la drammaturgia diventa veicolo di scenari attraversati da guerre e distruzioni, conservando la luminosità di una storia affettiva che si fa paradigma antiretorico della contemporaneità.



> Generazione Scenario 2007

made in italy
Vincitore | Premio Scenario 2007

spettacolo vincitore Premio Scenario 2007

Motivazione della Giuria

Il Nord Est italiano ritratto come fabbrica di pregiudizi, volgarità e ipocrisia; straordinario produttore di luoghi comuni sciorinati come litanie, e di modelli famigliari ispirati al presepe ma pervasi da idoli mediatici, intolleranza, fanatismo. Il made in Italy è un prodotto dozzinale e tragicamente umoristico, raccontato in uno spettacolo apprezzabile per compiutezza, in cui la comicità non è ottenuta dal meccanismo televisivo della barzelletta, ma dalla durata dell’elenco e dalle impercettibili ma fortissime variazioni, grazie a una sensibilità per le virtù e le potenzialità della parola che si fa maestria del contrappunto musicale. Strutture verbali semplici ma efficacissime fanno sbottare il riso e la percezione del non senso, in un lavoro che coniuga sapientemente stilizzazione interpretativa e parossismo gestuale. Con un ritratto spietato delle “sacrosante” manifestazioni del tifo calcistico e delle telecronache enfatiche e patriottarde, normalmente rese impercettibili dalla generale assuefazione. Un lavoro dove si infrangono con sagacia e leggerezza tabù e divieti, per rilanciare anche il teatro oltre gli schemi e i conformismi.

Desideranza
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2007

Segnalazione speciale Premio Scenario 2007

Motivazione della Giuria

per la forza poetica e l’energia implacabile con cui i due attori rappresentano un dramma famigliare orribile e attraente, consumato nella chiusura e nella solitudine, fra fantasmi insepolti e angherie quotidiane, in un sud che mescola religione e superstizione, amore e violenza, esterni assolati e interni vischiosi, dove la malattia è destino e la libertà è un sogno da lanciare nel vuoto, in un crescendo distruttivo di dolore e abbandono magistralmente scritto e magistralmente interpretato sulla scena.

La timidezza delle ossa
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2007

Segnalazione speciale Premio Scenario 2007

Motivazione della Giuria

per le molte potenzialità di un’invenzione che cela la scena teatrale e la lascia al lavoro immaginativo dello spettatore. Un medium espressivo elastico e inviolabile che separa e assorbe l’azione rivelandone (anche metaforicamente) l’ossatura, per raccontare di una lotta per l’esistenza che coniuga il corporeo e l’incorporeo e svela la scena come luogo ancestrale del conflitto fra percezione e illusione, in un crescendo di tensione sapientemente orchestrato su una campionatura di suoni quotidiani dalle risonanze primordiali.

Ilir. Gli albanesi si occupano dei pomodori
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2007

Premio speciale della Giuria Premio Ustica per il Teatro 2007

Un racconto a due voci, fatto di parole brevi e pesanti, immobilità e silenzi, gioco e sfida, per parlare di un ragazzo albanese immigrato a 14 anni, usando il teatro con la libertà che il suo popolo porta nel nome, ilir. Gjergji Tushaj e Andrea Bovaia ci regalano, nello spazio vuoto della scena, la magia di un teatro che rinasce dalla relazione e dagli sguardi, da un grado zero della rappresentazione che manda all’aria ogni codice ed esalta la verità.
Ilir è inoltre la rivelazione di una scrittura originaria e inaspettata, che combina con effetti di struggente contrasto i dati del vissuto e la brutalità dei luoghi comuni.

San Bernardo
Vincitore | Premio Scenario per Ustica 2007

Progetto vincitore della seconda edizione del Premio Ustica per il teatro

Raccontare Bernardo Provenzano attraverso gli ultimi giorni della vita del santo patrono di Corleone, con l’aiuto di un cane san bernardo e la complicità di donne che ne interpretano i voleri dispensando aiuti e consigli. In una grottesca confusione fra santità e latitanza, criminali e benefattori, vittime e carnefici, sullo sfondo di una società civile che “non si lamenta”, lo spettacolo fa sfilare i protagonisti di connivenze tutt’altro che oscure, rivisitando la cronaca e storicizzandola attraverso un’invenzione teatrale che aggrega emblemi di trasparente evidenza.
Un lavoro che rivela le doti di autrice e regista di una giovane palermitana, Claudia Puglisi, che racconta la mafia senza ricorrere alla retorica dei cliché né agli stilemi della denuncia, ma con gli strumenti inequivoci della sagacia e dell’ironia.



> Premio Scenario Infanzia 2006

Giuditta
Vincitore ex aequo | Premio Scenario Infanzia 2006

Progetto vincitore Premio Scenario Infanzia 2006

Motivazioni della giuria
Quello che ha colpito il cuore della giuria è stato trovarsi di fronte a un essere che ancora non è un essere, di fronte a uno spettacolo che ancora non è uno spettacolo, ma alla presenza di elementi che possono condurre a un lavoro capace di sorprenderci per l’universo originale che presenta: una fonte che è sonora e che porta un tempo e uno spazio dove un corpo con il nome di un archetipo nasce, cerca e infiltra in noi tantissime domande e sensazioni. Dove stiamo? Con chi stiamo? Che cosa sentiamo? Dove andiamo? Il corpo parla senza parlare, il pubblico si azzittisce senza saperlo. E’ lo spazio di un piccolo enigma creato dai due artisti.

Taniko
Vincitore ex aequo | Premio Scenario Infanzia 2006

Progetto vincitore Premio Scenario Infanzia 2006

Motivazioni della giuria
In un tempo lontano gli dei scesero sulla terra convinti che il mondo potesse essere salvato dai piccoli uomini. Il progetto rilegge in modo originale la lezione del teatro didattico brechtiano per derivarne un meccanismo scenico implacabile, costruito su una molteplicità di piani narrativi e sorretto dall’alta qualità dell’interpretazione.
Il pensiero dialettico è messo concretamente in azione attraverso il ruolo attivo assegnato ai giovani spettatori, che sperimentando il gioco del teatro si confrontano con i grandi temi della convivenza sociale e della democrazia partecipata.
Il rigore formale si apre all’ironia e al divertimento, mentre allo spettatore è affidata la soluzione di un conflitto drammatico che supera i confini della scena per parlare delle lacerazioni del mondo reale.



> Generazione Scenario 2005

Il deficiente
Vincitore | Premio Scenario 2005

Progetto vincitore Premio Scenario 2005

Motivazione della Giuria
Un attento e originale disegno drammaturgico riportato in un complesso lavoro di scrittura scenica. Sotto il segno di un’apparente linearità narrativa, si strutturano una serie infinita di piani diversi. Le geometrie di un rapporto famigliare e le spezzature create dall’ingresso di una figura esterna, nascondono tensioni sottili, tracciano angolature più dolorose, delineano un universo di difficoltà, di impossibilità, di limitazioni. La nitidezza espressiva di tutto il progetto e la forte intensità dell’interpretazione rendono appieno la tessitura del dialogo e la fitta dinamica delle relazioni. Il gioco si rovescia sullo spettatore, poiché non è detto che tutto quello che si vede e si comprende sia esattamente così come lo si percepisce. Tutta la creazione mostra in controluce una sottilissima riflessione sulla percezione, interiore ed esteriore, sui limiti di questa, apparenti o no, sulle “deficienze” sensoriali ed emotive, riferite non soltanto a chi è in scena.

11/10 in apnea
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2005

Segnalazione speciale Premio Scenario 2005

Motivazione della Giuria
Le traiettorie umane di alcuni giovani dalle identità imprecisate. In queste appare il segno evidente di una generazione che cerca legami non costrittivi ma che sente il bisogno di una comunicazione, della possibilità di esperienze e azioni comuni.
La compagnia, con un compatto lavoro di gruppo, costruisce intorno a questa dinamica interiore un calibratissimo ritmo di racconto, di dialogo e di azione scenica, delineando in alcuni momenti dei credibili microdrammi, ma definendo, poi, più esplicite astrazioni di movimento con una notevole efficacia di segno.

’O Mare
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2005

Segnalazione speciale Premio Scenario 2005

Motivazione della Giuria
Un viaggio verso il mare attraverso un territorio dai confini indefiniti, luogo di fuga e di incontro per una piccola comunità di immigrati che parlano lingue diverse e dialogano attraverso la musica e le arti di strada. Nato all’interno di un centro sociale napoletano, ’OMare porta in scena con forza e poesia l’utopia impossibile di una microsocietà in pericolo. Un gruppo di artisti di nazionalità diverse, capace di elaborare in scrittura drammaturgica condivisa accenti, abilità e linguaggi scenici differenti per narrare una storia leggera e spietata, ancora aperta su un finale inevitabilmente sospeso, interpretando magicamente le possibilità metaforiche del teatro.

Qualcosa da Sala
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2005

Segnalazione speciale Premio Scenario 2005

Motivazione della Giuria
Il grande rigore formale e la raffinatezza della scrittura coreografica recuperano in modo sorprendente e personale modi e forme della più alta tradizione espressionista, riuscendo a sviluppare una partitura gestuale scabra e sensuale, velata di mistero, di grande suggestione e attualità. Emerge in questa direzione di lavoro un’artista matura, consapevole delle inquietudini e delle riflessioni che attraversano la scena contemporanea.

Quattro
Vincitore | Premio Scenario per Ustica 2005

Progetto vincitore Premio Ustica per il Teatro 2005

Motivazione della Giuria

Attraverso una sapiente scrittura drammaturgica, si disegnano e si intrecciano diversi piani narrativi. Personaggi che non sembrerebbero destinati ad appartenere alla stessa storia uniscono i loro destini attorno a quello di una ragazzina uccisa per errore in una sparatoria di camorra, sullo sfondo di una Napoli satura di suoni e di odori, generosa e crudele, diversa e uguale a tutte le città che si fanno teatro di tragedie assurde. Ritratti umani tratteggiati con dolente pietas e asciutta spietatezza, sostenuti dall’interpretazione intensa dei quattro attori e dall’ottima scrittura dei due giovanissimi drammaturghi, per raccontare una storia della cronaca recente che, attraverso il teatro, diventa memoria della contemporaneità.



> Generazione Scenario 2003

Come campi da arare
Vincitore | Premio Scenario 2003

Spettacolo vincitore Premio Scenario 2003

Motivazione della Giuria
“In un luogo popolato di scatole di cartone, palazzi, rifugi, loculi, buchi neri che risucchiano e generano corpi, sentimenti, situazioni in continuo annullamento, rinascita, trasformazione, si racconta per bagliori di danza e beckettiane implosioni un’attesa, un disastro, varie lotte, la speranza di una partenza.
Tre donne – probabilmente quattro in una successiva fase del lavoro – accendono una memoria e uno sguardo spiazzato dalla nostra vita contemporanea a una dimensione insieme politica e interiore, coinvolgente,
genuinamente teatrale, siciliana e universale.
Lo spettacolo – con un impianto scenico e drammaturgico capace, a giudizio della Giuria, di generare ulteriori visioni e di riservare sorprese nelle successive fasi di elaborazione – testimonia inoltre il momento di fervore
di un ambiente teatrale, quello palermitano, frequentato dai componenti del gruppo, da singoli, nelle esperienze di un maestro come Michele Perriera o di una giovane realtà come Sud Costa Occidentale,
ulteriormente arricchito proprio dalla sfida di mettere all’opera sensibilità e personalità diverse
in questa impresa collettiva.”

Refettorio
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2003

Segnalazione speciale Premio Scenario 2003

Motivazione della Giuria
“In una partitura coreografica che fa riferimento ad un linguaggio codificato ma aperto,la compagnia Habillé d’Eau di Roma colora di chiaroscuri occidentali la danza buto.
Si svelano tensioni, emozioni ed un filo narrativo che supera la forma in sospensione temporale e visionarietà,confermando le premesse di un progetto che si segnala per originalità e coerenza”.

Murgia
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2003

Segnalazione speciale Premio Scenario 2003

Motivazione della Giuria
“Nel percorso di Michele Sinisi e Michele Santeramo di teatro minimo di Andria colpisce l’elaborazione di un tessuto drammaturgico che parte dall’elemento materico del paesaggio e da una raffinata attenzione ad una lingua che suona, per toccare momenti di suggestione e poesia, caratterizzati da una convincente e notevole prova attoraleche tende a rinnovare i canoni della narrazione teatrale”.

Arrabat
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2003

Segnalazione speciale Premio Scenario 2003

Motivazione della Giuria
Arrabat porta in scena con straordinaria leggerezza e poeticità la condizione della seconda generazione di immigrati in Italia.
Attraverso brevi flash, dialoghi spezzati, intensi momenti coreografici, uso surreale e inventivo di poveri oggetti quotidiani, viene messo progressivamente in luce il tema dell’identità, personale e collettiva,
di chi in Italia vive da tempo, identità mutante e che chiede allo spettatore e al pubblico di cambiare punti di vista e incrinare stereotipi.
Arrabat si pone come momento importante di una nuova cultura teatrale capace di recepire forme, spazi, modi, poetiche dello stare in scena che, nati fuori dalla cultura europea,
sanno oggi raccontarci con precisione, crudeltà e leggerezza la nostra condizione meticcia”.

Cuori di terra
Vincitore | Premio Scenario per Ustica 2003

Spettacolo vincitore Premio Ustica per il Teatro 2003

Motivazione della Giuria
“per la lettura non agiografica della storia dei Fratelli Cervi riletta nella complessità di una vicenda che connette impegno politico e battaglie quotidiane per l’emancipazione della persona e il progresso nelle relazioni umane, nel lavoro e nella società.
Un lavoro arricchito da verità ed efficacia recitativa e da un’attenta ricerca storica e musicale.
Il punto di vista femminile rilegge l’intera vicenda anche grazie alla capacità interpretativa della protagonista”.



> Generazione Scenario 2001

mPalermu
Vincitore | Premio Scenario 2001

 

Motivazione della Giuria: La Giuria ha inteso premiare la precisa coscienza di gruppo e la notevole carica umana legate a un progetto teatrale che indaga il disagio famigliare tra apparenza e realtà in termini di tragedia e ironia ben miscelate e con affondo in una gamma inesauribile di emozioni. V’è un uso scenico e drammaturgico di materiali molto semplici, di piccole cose che portano ad una violenza implosa dei conflitti.

È il momento dell’amore
Secondo classificato | Premio Scenario 2001
Pasolini, Pasolini!
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2001

Motivazione della Giuria: Il progetto ha evidenziato le ottime qualità dell’attore autore, dotato di una convincente presenza scenica e di una capacità di unire materiali drammaturgici diversi in un contesto unitario e di forte impatto.

Sbarlùsc
Segnalazione speciale | Premio Scenario 2001