mercoledì 3 settembre, ore 21.15 | Giardino del Cavaticcio / in caso di maltempo: Teatro Dehon
Autoritratto

di e con Davide Enia
musiche composte ed eseguite da Giulio Barocchieri
luci Paolo Casati
suono Francesco Vitaliti
co-produzione CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Accademia Perduta Romagna Teatri, Spoleto Festival dei Due Mondi
si ringrazia per gli abiti di scena Antonio Marras
Artista finalista del Premio Scenario 2001
Mercoledì 3 settembre, ore 21.15 | Giardino del Cavaticcio
Ingresso gratuito con prenotazioni dal 20 agosto su eventbrite.it. I posti prenotati saranno garantiti fino all’ora dell’evento.
In caso di posti ancora disponibili: ingresso libero fino ad esaurimento, con apertura di lista d’attesa a partire dalle 20.45.
In caso di maltempo lo spettacolo si terrà presso il Teatro Dehon alla stessa ora.
Davide Enia racconta l’impatto di Cosa Nostra sulla nostra vita di cittadine e cittadini e traccia “un Autoritratto intimo e collettivo” di una comunità costretta a convivere con la continua epifania del male.
“Io non ho nessun ricordo del 23 maggio 1992. Non ricordo dove fossi, con chi, quando e dove ho appreso la notizia della bomba in autostrada che ha ucciso il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e alcuni agenti della scorta. […] Le mie difese emotive hanno operato una rimozione tanto profonda quanto dolorosa. Ma non è la rimozione una degli effetti della nevrosi?
In Sicilia praticamente tutti abbiamo avuto, almeno fino alle stragi, un rapporto di pura nevrosi con Cosa Nostra. […] Per diverse ragioni, da noi la mafia è stata minimizzata, sottostimata, banalizzata, rimossa o, al contrario, mitizzata. Ovvero: non è mai stata affrontata per quello che è. E, a questo sfocamento dell’oggetto da studiare, è corrisposta una inconscia introiezione di quelle identiche modalità di comportamento, stesse pratiche, simili scatti emotivi. Per uno sguardo che indugia su un particolare, a Palermo può partire un aggàddo, una rissa. […] La difficoltà di nominazione del desiderio e la conseguente consegna alla dittatura del silenzio rende la logica del Potere pronta ad aggredire e a imporsi con maggiore facilità.
Questo nuovo lavoro è una tragedia, una orazione civile, un processo di autoanalisi personale e condiviso, un confronto con lo Stato, una serie di domande a Dio in persona. Per questo, questo lavoro è un autoritratto al contempo intimo e collettivo”. Davide Enia
Davide Enia (Palermo, 1974) è autore, regista e interprete degli spettacoli Italia-Brasile 3 a 2 (2002), maggio ’43 (2004), L’abisso (2018), con i quali vince i più importanti premi di teatro italiani (premio UBU, premio Tondelli, premio ETI, premio Mezzogiorno, premio Hystrio, Premio Maschere del Teatro, premio Gassman). Con il suo primo romanzo, Così in terra (2012) vince il Prix du Premier Roman Etranger e il Prix Brignoles come miglior romanzo straniero in Francia. Con il secondo romanzo, Appunti per un naufragio (2017) vince il Premio Mondello, il Premio Mondello Giovani e il Premio Super Mondello. È artista associato al Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, dove mette in scena a giugno 2023 Eleusi, rito teatrale di ventiquattr’ore che coinvolge oltre seicento persone, tra performer e cantanti di cori sacri. I suoi testi sono tradotti in più di 16 lingue e rappresentati in diversi Paesi europei. Autoritratto (2024) è il suo nuovo lavoro in teatro. Nel 2025 pubblica il romanzo Autoritratto. Istruzioni per sopravvivere a Palermo (Sellerio).