Premio Scenario infanzia 2012- 4a edizione

Raccolto domestico © Marco Caselli Nirmal

Il Premio si rivolge a giovani di età inferiore ai 35 anni, non appartenenti a strutture socie di Scenario né a formazioni riconosciute o sovvenzionate. Vengono selezionati progetti originali e inediti destinati alla scena, privilegiando sperimentazione e originalità di temi e linguaggi, in sintonia col referente bambino o ragazzo.

Scadenza bando: 10 Maggio 2012 [Bando scaduto]

Modalità di partecipazione

Per partecipare al Premio:

– compilare in forma digitale le quattro schede/questionario;

– versare la quota di iscrizione di € 70 secondo le modalità indicate nel bando;

– stampare le quattro schede dopo la compilazione on line. La prima (scheda di iscrizione) e la quarta (autocertificazione) vanno firmate in calce dal referente;

– consegnare o inviare per posta entro e non oltre il 10 maggio 2012 le quattro schede stampate, unitamente alla ricevuta del pagamento e unitamente a eventuali materiali relativi al progetto.

Tappa di selezione

I 20 partecipanti, selezionati dalle Commissioni zonali nella fase istruttoria, espongono frammenti o parti del loro progetto, in un tempo massimo di 20 minuti, nella tappa di selezione unica che si svolge in forma pubblica a Cascina (La Città del Teatro, 26/28 settembre 2012). Un Osservatorio critico seleziona i progetti destinati alla finale.

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Membri esterni

SIMONA GONELLA – Regista, drammaturga, pedagoga
PAOLA TRIPOLI – Direttrice artistica FIT/Festival Internazionale del Teatro, Lugano

Soci dell’Associazione Scenario

ALESSANDRA BELLEDI – Teatro Delle Briciole, Parma
MARIO BIANCHI – Teatro Città Murata, Como
CECILIA CANGELLI – Teatro Kismet OperA, Bari
FABRIZIO CASSANELLI – Fondazione Sipario Toscana, Cascina
STEFANO CIPICIANI – Fontemaggiore, Perugia
GIUSEPPE CUTINO – M’Arte Movimenti d’Arte, Palermo
FRANCESCO D’AGOSTINO – Quelli di Grock, Milano
JACOPO MAJ – Teatro Gioco Vita, Piacenza
LUIGI MARSANO – I Teatrini, Napoli
STEFANO MECCA – Teatro Prova, Bergamo
VANIA PUCCI – Giallo Mare Minimal Teatro, Empoli
EMANUELA REA – Area 06, Roma
CRISTINA VALENTI – La Soffitta, Bologna
MASSIMO VELLACCIO – Florian, Pescara

La Tappa di selezione è seguita inoltre da un Osservatorio critico studentesco formato da allievi dell’Istituto Superiore Statale Antonio Pesenti di Cascina (IISS) coordinati dal professor Stefano Gazzarrini.

Finale

I progetti finalisti partecipano alla finale del Premio (Parma, Zona Franca – InContemporanea Parma Festival, 23 novembre 2012). La giuria assegna 1 premio al miglior progetto (8.000 euro) come incentivo alla produzione dello spettacolo compiuto.

in ordine di presentazione alla Finale
photo gallery di © Marco Caselli Nirmal

>> La fortuna di Philéas
>> Fratelli Applausi
>> Quando c’era Pippo
>> John Tammet fa sentire le persone molto così 😕
>> 1, 2, 3… crisi ovvero la crisi salvata dai ragazzini
>> Gilgamèsc
>> Niña
>> Nato ieri

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Raccolto domestico”

Scriviamo queste righe, rivolte a una nicchia delle nicchie del teatro italiano, mentre il presidente del paese più ricco del mondo si rivolge al popolo americano festeggiando la rielezione e dicendo che la vera ricchezza degli Stati Uniti consiste nella cultura, nelle università, negli insegnanti e nell’intreccio di diversità che compone la comunità della nazione.

Cultura e diversità: parole sentite come vincenti, se poste al centro di un momento comunicativo di tale importanza.

Le stesse parole che in questo momento sentiamo come le più deboli nel nostro paese, che abbiamo quasi imbarazzo a pronunciare, perché la cultura, come ci hanno spiegato, non dà da mangiare, e per la diversità (sia essa culturale, religiosa, sessuale, socio-sanitaria) non ci sono politiche di sostegno né risorse da investire. Ma soprattutto non c’è attenzione né rispetto. Tutto questo, ovviamente, vale per il teatro, che nella sua dimensione di sistema non è affatto esente da responsabilità, sempre più arroccato su privilegi consolidati e rendite di posizione, afflitto da programmazioni fotocopia che si rivolgono a un pubblico di consumatori anziché di cittadini responsabili e competenti. Certo, mancano le risorse, l’onda dei tagli a livello centrale si abbatte rovinosamente sui territori, ma manca soprattutto un progetto, una diversa visione della distribuzione delle risorse e della priorità degli investimenti. I soci di Scenario appartengono a questo sistema, sono colpiti essi stessi per primi dalla crisi, eppure continuano a pensare che il teatro emergente sia una priorità, che i giovani siano la vera risorsa (e non il problema) del paese, e che il futuro cominci oggi, nella concretezza di un impegno non delegabile e non procrastinabile. Lo spettacolo forse più straordinario della passata stagione lo dobbiamo a Motus, che ha portato in scena il dialogo fra la trentenne Silvia Calderoni e l’ottantaseienne Judith Malina, che ha fatto tracciare in ogni teatro la parola per lei più importante: NOW.

Cara Judith, Scenario è proprio come l’immagine che ha accompagnato il percorso di quest’ultima edizione del premio rivolto all’infanzia e all’adolescenza: una tazza da tè piena di fragoline di bosco. Il fotografo che l’ha scattata l’ha chiamata “raccolto domestico”. È un raccolto di stagione, sono frutti che non nascono in serre né in coltivazioni forzate, che fanno dell’habitat naturale (per quanto esposto a insidie ambientali e atmosferiche) la propria risorsa, e che appartengono a un’offerta costruita con cura. I giovani artisti propongono linguaggi e temi assai diversi, ma un’analoga consapevolezza rispetto al presente che stanno vivendo e agli spettatori ai quali si rivolgono. Hanno scelto storie originali o favole che affondano nel mito, ambientazioni storiche o luoghi di fantasia per raccontare il confronto con una contemporaneità della quale denunciano le derive per rilanciarne sfide e valori. Sulla scena portano adolescenti reclusi e bambini costretti a crescere troppo in fretta, il disagio personale di chi si confronta con un mondo afflitto da competizione, classismo, bullismo e il disorientamento generale di chi si interroga sulle prospettive di una crisi epocale. Approcci diversi che individuano tutti nel teatro un luogo di concretezza, non metafora né evasione, ma spazio in cui rifondare il senso delle parole, il valore dell’incontro, il significato della memoria.

Alla quarta edizione del premio hanno partecipato 64 candidati (39 dal nord, 14 dal centro, 7 dal sud e 4 dalle isole), venti dei quali ammessi alla Tappa di Selezione che si è svolta a Cascina fra il 26 e il 28 settembre, per arrivare agli otto finalisti che incontreranno i giovani spettatori delle diverse fasce d’età che vanno dai 6 ai 18 anni.

Dalla tazzina da tè di Scenario, l’ennesimo richiamo all’importanza dei preziosi frutti di stagione, da cogliere dove nascono e da valorizzare come risorsa per il futuro di tutto il teatro.

Stefano Cipiciani
Presidente dell’Associazione Scenario

Cristina Valenti
Direttore artistico dell’Associazione Scenario

Non è un caso

Non è un caso che Scenario Infanzia abbia l’onorevole compito di aprire quest’anno Zona Franca. Il primo capitolo del nostro festival lo abbiamo voluto dedicare alle nuove generazioni di artisti, orfani in molti casi di spazi di ascolto e osservazione.

Scenario rappresenta invece un piccolo miracolo, tenace e resistente negli anni, a cui Zona Franca, fin dalla nascita del premio dedicato all’infanzia, è sempre stato al fianco con profonda convinzione.

Mai come quest’anno abbiamo lavorato sul festival con grande incertezza per i gravi dissesti che la città di Parma ha vissuto negli ultimi mesi. La complessità di questo momento ci ha indotto, e con noi chi opera nel mondo della cultura e del teatro, a ripensare senso e direzione della nostra attività. Questo pensiero si è concentrato in primo luogo a rimettere al centro il rapporto privilegiato con la città e il suo territorio.

Per questo motivo abbiamo confermato, per il terzo anno consecutivo, InContemporanea Parma Festival, un programma coordinato di appuntamenti che Zona Franca condivide con Teatro Festival e Natura Dèi Teatri in un progetto ideato da Teatro delle Briciole, Teatro Due e Lenz Rifrazioni.

Non è un caso inoltre che la quarta edizione di Scenario Infanzia apra un festival che quest’anno sceglie di rappresentarsi con un’immagine forte, “nei tunnel bui ci fanno luce gli occhi”, un’immagine capace con la sua forza simbolica di alludere all’essenza profonda del teatro, dove verità e finzione si specchiano, e di evocare la possibilità sempre esistente di un riscatto, anche dalle situazioni più difficili.

E in questa idea di riscatto vogliamo includere, a pieno diritto, lo sguardo e le idee delle nuove generazioni di artisti nel difficile compito, in questo contesto, di partire dall’infanzia.

Zona Franca
InContemporanea Parma Festival

ZONA FRANCA InContemporanea Parma Festival, Parma 23 novembre 2012

Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito fino a esaurimento di posti – Prenotazione obbligatoria

Presidente
Valeria Raimondi attrice, regista, fondatrice della compagnia Babilonia Teatri
Stefano Cipiciani direttore Fontemaggiore, presidente Associazione Scenario
Marco Dallari pedagogista, Università di Trento
Cristina Palumbo curatrice e consulente teatrale
Cristina Valenti docente Dams, Università di Bologna, direttore artistico Associazione Scenario

Osservatorio studenti a cura di Cira Santoro e Federica Zanetti
I lavori della finale sono seguiti da un gruppo di studenti dell’Istituto d’Arte “Toschi” di Parma, coordinati dalle professoresse Roberta Belledi e Mariangela Dosi. I giudizi espressi dall’osservatorio studentesco vengono comunicati nel corso della Premiazione.

Vincitori

La Giuria finale del Premio proclama un progetto vincitore e una menzione speciale. Il debutto del progetto vincitore, in forma di spettacolo compiuto, è organizzato dall’Associazione Scenario in data e luogo da definire.

>> debutto vincitore e menzionato

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Motivazioni della giuria

La Giuria del Premio SCENARIOinfanzia 2012

presieduta da

Valeria Raimondi, (attrice, regista, fondatrice della compagnia Babilonia Teatri)

e composta da

Stefano Cipiciani (direttore artistico di Fontemaggiore, presidente Associazione Scenario)

Marco Dallari (pedagogista, Università di Trento)

Cristina Palumbo (curatrice e consulente teatrale)

Cristina Valenti (docente Dams, Università di Bologna, direttore artistico Associazione Scenario)

nell’esporre i risultati del suo lavoro, desidera esprimere una valutazione complessiva dei progetti ammessi alla Finale.

Gli otto progetti finalisti si sono segnalati per la ricerca sui linguaggi, l’interazione con il pubblico e l’interesse delle tematiche trattate in relazione alle fasce d’età di riferimento.

Nelle differenze relative alle tecniche, alle strategie drammaturgiche, agli stili interpretativi, i lavori hanno rivelato intensità e grande capacità di coinvolgimento del pubblico.

Per questi motivi la Giuria rivolge con convinzione a tutte le compagnie l’invito a completare il lavoro intrapreso, augurandosi di poterne apprezzare l’esito finale.

PROGETTO VINCITORE

La Giuria proclama all’unanimità il progetto vincitore della quarta edizione del Premio SCENARIOinfanzia:

JOHN TAMMET fa sentire le persone molto così 😕
di L’ORGANIZZAZIONE (Roma)

Un personaggio caratterizzato dalla sindrome di Asperger si rivela portatore di risorse di autenticità, profondità, spunti di riflessione sulla condizione umana. La costruzione del testo drammaturgico diviene al contempo scrittura scientificamente fondata ed esteticamente sapiente, offrendo ai giovani spettatori, attraverso il paradosso della figura del protagonista e del suo amico immaginario, occasione di rispecchiamento e riflessione sulla loro stessa costruzione identitaria ed esistenziale. L’interazione con il pubblico arricchisce l’esperienza teatrale di vivacità, invenzione e interessanti spunti di consapevolezza

MENZIONE SPECIALE

La Giuria si avvale inoltre della facoltà di esprimere una menzione speciale:

GILGAMÈSC
di MIMMO CONTE (Potenza)

L’epopea di Gilgamesh è riletta nell’incontro fra due esistenze costrette dall’isolamento e riscattate da un gioco di complicità e condivisione. La scrittura teatrale traduce in leggerezza e ironia l’archetipo dell’identità virile e lo stereotipo del carcerato. In una scena essenziale disegnata da tagli di luce che si fanno confine, limite, definizione di uno spazio deprivato, esplode una fisicità che sublima la violenza in gesto coreografico e in rappresentazione elegante e fantastica di un conflitto rituale generativo di legami potenti e salvifici.

Parma, 23 novembre 2012