FESTIVAL SANTARCANGELO DEI TEATRI, 27, 28, 28 Giugno 2003

venerdì 27 Giugno , ore 00:00 |

Silenzi

(seconda suite per corpi in ascolto)

La Barraca | Castrolibero - Cs

da Il mondo e altri luoghi di J. Winterson – A. Rimbaud
di Nuccia Pugliese
regia Nuccia Pugliese

Soc. Coop. La Barraca Compagnia di Teatro
via Amendola, 7/a
87040 Castrolibero (Cs)
tel. fax 0984 853637
labarraca@katamail.com;
www.labarracacoop.net

Questo progetto nasce da una percezione e da una convinzione: la percezione o meglio la somma di percezioni visive e sonore che illustrano e costellano – secondo il codice enigmatico e intermittente proprio dei sogni – una dimensione interiore che fa sentire all’individuo di “essere” al di qua e anche al di là di ogni autocoscienza razionale (bambino in ascolto di una conchiglia, quiete amorosa di un elefante amico, volo e sogno di volo quando si diventa delfini); la convinzione, profonda e progressiva, tanto da diventare l’idea-guida di tutto il nostro lavoro scenico, è che quella dimensione (che chiameremo qui la residua “angelicità” dell’essere uomini) costituisca la vera sostanza della macchina umana: atopica – unico luogo che la ospita è il Teatro, sommo “non luogo”, ma anche unico mondo abitabile – indicibile eppure espressiva perché parlante tutti i linguaggi – corpo, occhi, colori, suoni – oltre che tutti i silenzi.
In termini consacrati, e logorati, dall’uso di tradizione o di dottrina, potremmo dire “anima” o “immaginario” o ancora “mondo interiore”: cui dare rappresentazione percettiva, una sorta di visibilità totale anche se sospesa nel territorio indefinito dello spazio scenico.
In realtà si tratta per noi della possibilità – unica e probabilmente ultima in antagonismo con la concezione dominante della vita come prestazione sociale governata dal consumo (di merci ma anche di emozioni, digeribili e indolori) – di esistere: magari “sulla soglia” di una stanza, una stanza le cui pareti sottili e trasparenti separano ma non segregano tre bambini uomini che stanno in ascolto di tutto l’universo che c’è, mentre la loro inessenziale ma definitiva parola li stringe in una incessante comunicazione secondo traiettorie che, invisibili come quelle che tracciano le costellazioni astrali che qui il Teatro si incarica di svelare, vincola le loro solitudini.
Questo progetto vive perciò di immaginazione, qualcosa di incorporeo che richiede di essere rappresentato prima di tutto all’attore, estremamente solo nella sua attitudine di attesa e di ascolto verso segnali di vita “altra”, ma anche al pubblico silenziosamente chiamato ad accostarsi allo spazio della rappresentazione visiva, a sfiorarne simboli e suggestioni fino a contaminarli con la propria presenza fisica.
E tuttavia il nostro progetto vive anche di consapevolezza e di calcolo, perfino di lucida ambizione: perché l’intento di dare espressione visiva a quella dimensione interiore – disturbante eppure salvifica – di chi decide di mostrarsi in scena, ovvero di mettersi in gioco, si è imposta, fin dall’inizio del laboratorio che ha dato il la al percorso scenico, come un’esperienza sorprendentemente etica oltre che emotiva.
La parola teatrale è perciò ben presto diventata la parola stessa del bambino – attore, della marionetta-mimo, dell’anima che sente, sogna, soffre e “vede” se stessa per intero sulle pareti trasparenti della culla/stanza che la circonda.
L’ “essere in scena” costringe ogni volta a “essere in vita” secondo altre pulsazioni, altri respiri, ma anche a pensare la propria esistenza come meno scissa, meno alienata: e soprattutto a testimoniare così, coi propri corpi dentro la quotidianità del “teatro del mondo”, una speranza estrema ma ancora viva nell’uomo, nella sua capacità di farsi angelo e di non delegare più ad angeli inventati – magari da ogni tipo di Potere – la fatica splendida e spaventosa di “trasformare il mondo” che oggi ne ha bisogno più che mai.

Compagnia teatrale La Barraca
La compagnia teatrale La Barraca si costituisce in cooperativa nell’aprile del 1998. Composta da tre attori, Rossana Micciulli, Palma Morena Greco, Francesco Liuzzi e dalla regista Nuccia Pugliese, si avvale di collaboratori esterni: tre musicisti e un tecnico.
Motivi di ispirazione degli spettacoli: la poetica del teatro-danza e le magiche atmosfere circensi.
Nella ricerca costante si sperimenta, si sviscerano sensazioni inaspettate, ci si trasforma, si scopre l’inconsueto e si dà forma all’impensabile.
La forza trainante è dunque quella del gesto, il linguaggio del corpo come linguaggio dell’anima, che rafforza e in alcuni casi supera la parola stessa. Nel 2002 gli interessi della Compagnia si evolvono verso l’utilizzo di nuove tecniche multimediali per approfondire il significato e l’uso dello spazio scenico.
Dal 1998 la compagnia ha prodotto undici spettacoli, distribuiti fra teatro ragazzi, sperimentazione e teatro di strada (itinerante o di ispirazione circense). Fra gli ultimi lavori: Alma (suite commossa per corpi e voci), da F. G. Lorca (2002) e Le Cinque: Poeme d’amour (installazione-evento di teatro di strada).
La compagnia svolge inoltre un’intensa attività laboratoriale sia presso la propria sede sia presso le scuole elementari e medie di Cosenza e del territorio.
Attualmente la compagnia, attraverso l’utilizzo di un video proiettore e di un grande e invisibile velo a uso di schermo cinematografico, continua la sperimentazione del “Multiteatro”, termine appositamente coniato per definire questa particolare tecnica di rappresentazione scenica. Il neologismo si fonda sui seguenti concetti: il multi della medialità; il multi dell’accumulazione di spazi, scene, personaggi; il multi sensoriale dell’approfondirsi della prospettiva scenica, di un nuovo senso di tridimensionalità dello spazio e della luce; il multi dell’amplificazione visiva che potenzia nell’attore, nel regista, nello scenografo le possibilità espressive; il multi concettuale dove gli attori virtuali, che possono essere drammaticamente ingigantiti dagli obiettivi di ripresa, amplificano il potenziale espressivo, il loro essere ‘veri’ ma irraggiungibili nella loro sostanza di trasparente luminescenza.
Con i primi studi del progetto Silenzi (seconda suite per corpi in ascolto), La Barraca continua l’approfondimento della tecnica del multiteatro e della rappresentazione percettiva e di visibilità totale (feed – back – stage).