ZONA FRANCA - Festival Internazionale per le nuove generazioni, Parma, 3 novembre 2010

mercoledì 3 Novembre , ore 14:30 | Teatro al Parco

Hänsel e Gretel

Liberamente tratto dall’omonima fiaba dei fratelli Grimm

| età: dai 6 ai 14 anni

Cassepipe /Eventeatro | Roma
foto © Marco Caselli Nirmal

con Federico Brugnone
Elisa Gallucci
Maria Grazia Laurini
Daniele Parisi
Gaia Termopoli
suono, luci, oggetti di scena Cassepipe
costumi Laura Rhisausi
di Vincenzo Manna
regia Vincenzo Manna

Vincenzo Manna
email@vincenzomanna.com

Progetto vincitore Premio Scenario Infanzia 2010

DEBUTTO: 13 aprile, Torino – ore 14.30 – Teatro Agnelli, via Paolo Sarpi 111 – GIOCATEATRO 2011 Festival di teatro per le nuove generazioni XIV edizione

La storia di Hänsel e Gretel, pur nel rispetto del plot originario, diviene pre-testo capace di trasmettere suggestioni estetiche e simboliche forti, nel raffinato lavoro di sottrazione visuale e di integrazione con le musiche. La fiaba antica diventa narrazione attuale mentre affronta i temi dell’abbandono, della fame, della possibilità del riscatto attraverso la messa in comune di affetti e risorse. Lo spettacolo disegna con efficacia l’ambiente fisico e sentimentale in cui si muovono i personaggi, con elementi scenici essenziali ai quali contribuiscono fondamentalmente le ottime prestazioni degli attori, dotati di forti tratti espressionisti dai quali traspare l’attenta osservazione del patrimonio del cinema muto e del teatro magico ed essenzialista contemporaneo.

l progetto

Hänsel e Gretel è un lavoro che nasce dalla scrittura di una drammaturgia originale liberamente ispirata all’omonima fiaba dei fratelli Grimm. Ma non ne è la semplice “traduzione scenica”: della fiaba abbiamo cercato di cogliere l’attualità, di evidenziare le tematiche che, secondo noi, sono più interessanti e stimolanti.

Su tutti gli altri, l’abbandono e la fame sono gli elementi che ci hanno attirato e che abbiamo cercato di evidenziare e di indagare con più attenzione, due macrotemi molto ricchi e pieni di “collateralità” altrettanto interessanti: solitudine e senso di smarrimento, disperazione e coraggio nell’affrontare le situazioni più estreme, il nucleo famigliare (inteso come elemento fondante del tessuto sociale) minato alla base da elementi esterni ostili che costringono a scelte “innaturali” (l’abbandono dei figli), l’egoismo e la speranza, il riscatto finale frutto sia di lotta, intuito, intelligenza pratica sia di circostanze casuali fortunate. Il nostro Hänsel e Gretel segue più o meno fedelmente la fiaba dei Grimm: inizia dal momento in cui i due genitori decidono di abbandonare i figli e termina quando i due bambini riescono a scappare dalla casa della vecchia (strega) e ritrovano il padre. Non abbiamo tolto né aggiunto niente alla vicenda, ma ci siamo concentrati più che altro sull’intreccio e sulle modalità di una narrazione che, guardando molto al cinema (velocità e spettacolarità), concentra ed essenzializza la storia, eliminando ogni elemento “datato” e rendendo quello che rimane il più efficace, il più disponibile possibile al tipo di “lettura” che al pubblico di oggi può interessare.

Una messa in scena molto agile e senza scenografie, realizzata con pochi oggetti che cambiano di valore in base all’uso che ne fanno gli attori, sfruttando in primis le capacità di immaginazione degli spettatori, in questo caso i bambini che, stimolati nella fantasia, vengono coinvolti come parte attiva, creativa, della rappresentazione. E allora una valigia con il fuoco dentro sarà una pentola, due asticelle di legno saranno due altalene, un palloncino illuminato con le torce la luna, ecc…

Una messa in scena scandita, oltre che dall’azione, anche dalla musica e dalla luce, fattori scenici che consideriamo essenziali per la creazione di situazioni e di atmosfere altamente spettacolari e suggestive.

Scene brevi che si succedono agilmente l’una all’altra, senza pause, animate da personaggi che sono più dei caratteri nati da un lavoro attoriale volto soprattutto alla creazione di maschere fisiche e vocali (corpo, voce, trucco e costume), ben riconoscibili ma uniche e “irripetibili”, come dei moderni burattini da fiera o da museo a cui non si potrà che dare il nome di Hänsel e Gretel, del Padre e della Madre, della Vecchia (strega).

La compagnia

Cassepipe è una compagnia formatasi presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma e riunisce un regista drammaturgo e nove attori.

Nonostante la recente formazione, Cassepipe si è già impegnata in importanti messe in scena che hanno esplorato alcuni aspetti del linguaggio teatrale, spostando di volta in volta l’accento ora su uno ora sull’altro dei suoi fattori costitutivi (attore, testo, azione, immagine, gesto, elemento scenografico, suono): oltre a Misura per Misura, ha presentato La storia di Ronaldo pagliaccio del Mc Donald’s di Rodrigo Garcia (2007, Roma – Teatro Vascello), l’adattamento teatrale del Viaggio al termine della notte di Vincenzo Manna dall’omonimo romanzo di Louis-Ferdinand Céline (2008, Roma – Festival Incastro), i Monologhi senza lieto fine. I. Il commesso (Paradiso) di Vincenzo Manna, primo testo di una trilogia dedicata al genere del monologo, presentato all’interno dei LET del 52° Festival di Spoleto (2008, Roma – Festival Contaminazioni), La porta di Vincenzo Manna, prima produzione ufficiale della compagnia, spettacolo vincitore dell’Area Festival 2008, selezione ufficiale al PlayArtArezzo 2008 (2008, Firenze – Teatro Puccini), Fari nella Nebbia di Vincenzo Manna, testo finalista e menzione speciale al 50° Premio Riccione (2009, Roma – Teatro Furio Camillo), lavoro della compagnia che segna una importante svolta nella definizione della sua estetica e del suo linguaggio di messa in scena, On Winnie studio su Happy Days di Samuel Beckett (2010, Roma – Teatro Furio Camillo) e Barababuzzi (2010, Napoli – Teatri della Legalità).

Eventeatro nasce dall’incontro di quattro allieve dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, diplomatesi nel 2008. Un cast al femminile composto da tre attrici (Elisa Gallucci, Maria Grazia Laurini e Gaia Termopoli) e una drammaturga (Maria Teresa Berardelli, vincitrice del Premio Tondelli 2009). Eventeatro debutta nel febbraio 2010 all’interno della rassegna LET Liberi esperimenti teatrali, presso il Teatro Cometa Off di Roma, con Studio per un teatro clinico, per la regia di Lydia Biondi. Il testo inedito di Maria Teresa Berardelli è vincitore del premio Fersen 2010. Nel giugno 2010 lo spettacolo partecipa alla rassegna Argot Off, presso il Teatro Argot di Roma e al concorso Rossobastardo Live, all’interno del 53° Festival dei Due Mondi di Spoleto.

Attualmente la compagnia sta lavorando a un nuovo progetto nato dallo studio dei testi di Herta Müller, con la collaborazione di Antonio Tintis.

Lo spettacolo Hänsel e Gretel è la prima occasione d’incontro tra le compagnie Eventeatro e Cassepipe.